I gioielli e le donne: una lunga storia d’amore

Maria Cristina Sterling gioielli donna bracciali

Marilyn Monroe cantava “I diamanti sono i migliori amici di una donna”, ma, ad essere onesti, dalla notte dei tempi le donne subiscono il fascino di tutti i gioielli, dall’argento alle pietre preziose.

Dal piccolo pendente discreto all’anello più importante, il gioiello è il completo ideale di tutti gli outfit, anche i più sobri.

I molti significati del gioiello, dall’India all’Italia

Il gioiello è da sempre un accessorio ricco di simbologie: spesso offerto come dono, può accompagnare tutte le fasi della vita di una donna.

In India, ad esempio, i gioielli sono simboli di ricchezza e proteggono coloro che li indossano dalla sfortuna e dagli spiriti maligni: è il caso della pietra di luna, che è considerata in queste terre come un talismano sacro. Il nome di questa pietra, che è in realtà una varietà di adularia, in lingua hindi, è chandrakant, ovvero “amato (kant) dalla luna (chandra)”. È sempre stata associata all’universo femminile e alla chiaroveggenza.

Andando indietro nel tempo, i gioielli sono stati indossati dalle donne, come dagli uomini, dai tempi della preistoria. All’inizio erano semplici monili fatti di ossa e artigli di animali: col tempo l’uomo ha imparato il valore di metalli e pietre e i gioielli sono divenuti una merce di scambio preziosa per i commercianti, specialmente nel bacino del nostro Mar Mediterraneo. La storia ci ha così tramandato i racconti di donne politicamente potenti e influenti come la regina Cleopatra d’Egitto che fu una grande estimatrice della bellezza e dell’opulenza dei gioielli.

Gli antichi romani e gli etruschi divennero persino grandi maestri nell’arte orafa: le loro donne sono raffigurate con bracciali, collane e spille preziose ad ornare abiti e acconciature a volte anche molto elaborate. Gli elementi grafici più frequenti prendevano spunto dal mondo animale e vegetale, come le foglie di vite, che rappresentavano spesso la divinità dell’ebbrezza, Bacco.

Persino in culture molto lontane da noi europei, nelle terre dell’attuale Canada, le popolazioni Inuit si lasciavano sedurre dalle opalescenze della labradorite, ritenendo che queste pietra conservasse al suo interno le luci dell’aurora boreale.

Nel Medioevo il gioiello, da un punto di vista simbolico, è associato alle giovani donne e alla loro esuberanza: d’altra parte, in quell’epoca di credenze religiose rigorose, alcune pietre come l’onice sono addirittura considerate simbolo di stregoneria.

Il gioiello come simbolo di femminilità

Dal X al XV secolo, i gioielli sono realizzati in oro, con zaffiri, perle, vetro e smalto, come rappresentato dall’arte pittorica del tempo che ci mostra donne con abiti sgargianti, velluti pesanti e collane ingombranti al collo. Dal XVI secolo, in pieno Rinascimento, il gioiello viene indossato anche dalle donne delle classi borghesi emergenti che esprimono tanto la loro ricchezza quanto la loro devozione religiosa con collane con maglie fitte di catene, pendenti, croci e medagliette votive.

Nel diciassettesimo secolo, specialmente sotto l’influenza di re Luigi XIV, sovrano di Francia, il gioiello diventa nuovamente il segno tangibile dell’appartenenza nobile di una donna. Dalle corone reali alle spille sui corsetti, le donne europee esprimono la loro sensualità attraverso i gioielli adornati da ciondoli a forma di rosa e fiocchi, simboli per l’epoca della delicatezza del gentil sesso. È così che nascono le leggende più romantiche, come quella della celebre collana di perle della regina Maria Antonietta, che è al centro della saga dei Tre moschettieri di Alexandre Dumas.

Con Napoleone i gioielli riflettono il fascino che l’Imperatore nutre per l’antica Grecia: ecco allora la moda dei pettini a forma di corona d’alloro, che le donne indossano tra i loro capelli.

Dal Settecento all’Ottocento i gioielli continueranno ad essere accessori solo per pochi ricchi, fino al Novecento, quando con le guerre mondiali in Europa la popolazione è chiamata a donare oro per partecipare allo sforzo bellico. Tuttavia, tra le due guerre, le donne iniziano a reclamare la loro emancipazione: il gioiello diventa più raffinato, assume forme astratte, a volte anche minimali. Dagli anni Cinquanta ai nostri giorni il design ha assunto sempre più importanza nel mondo dell’arte orafa: dagli stilisti come Christian Dior e Coco Chanel agli artisti come Dalì e Picasso, dalle tendenze della moda più spregiudicata negli anni ’70 a quelle più sofisticate degli anni ’80, fino ad i nostri giorni.

I gioielli sono oggi un accessorio imprescindibile per il guardaroba di tutte le donne: un modo per esprimere la propria personalità e carattere, un regalo molto apprezzato da ricevere e da dedicarsi.

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